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PROJECT MANAGEMENT NEL FRANCHISING

януари 27th, 2012

Nel franchising non si è mai fatta sufficiente attenzione all’attività del project management e al profilo delle persone che la devono svolgere: la costruzione di una rete o la sua rivisitazione è infatti un’attività complessa, di coordinamento che necessita di una metodologia e di strumenti costruiti specificatamente.
Una metodologia di project management consente di mettere a disposizione del responsabile franchising gli strumenti necessari per svolgere non solo nei migliori dei modi, ma con una forte responsabilizzazione sui tempi e sui costi del progetto il compito che gli è stato assegnato.
Nella costruzione di una rete franchising o nella sua rivisitazione occorre infatti soddisfare due importanti condizioni:
a) Creare autorevolezza per lanciare un messaggio alla totalità dell’azienda dell’importanza che il progetto franchising assume. La capacità di mantenere tempi, costi e modalità secondo quanto previsto, crea una percezione diffusa di precisione e rigore del progetto franchising.
b) Il coinvolgimento in molti progetti franchising di persone di competenze differenziate, produzione, finanza, logistica, immagine, rende fondamentale la creazione di una cultura di fondo condivisa sulla si allineano i diversi skill delle presone. Solo se si innesta questo processo, il progetto di franchising potrà puntare obiettivi ambiziosi. Molto spesso, invece, si sottovaluta questa esigenza di creazione di una piattaforma culturale condivisa: il franchising nasce come formula voluta da qualche gruppo dirigente aziendale, spesso osteggiata o non adeguatamente sostenuta da altre divisioni dell’impresa.
Esistono anche manager ad hoc, dedicati alla gestione di progetti: si ritiene però che per la società franchising non sia necessario l’inserimento di un profilo specializzato, ma sia sufficiente l’adozione di metodologie e strumenti acquisibili dall’esterno.

Nel franchising il project management diventa necessario in due ambiti di lavoro:

1. definizione dei posizionamenti e delle strategie dell’azienda.
Il responsabile franchising, o altri dirigenti aziendali, nel momento in cui devono valutare il mercato per definire lo spazio e le modalità di costruzione della rete franchising si trovano nella necessità di gestire un modello complesso.

2. aree funzionali e progetti operativi
il coordinamento diventa un’esigenza fondamentale anche nella messa a punto delle diverse aree funzionali dei progetti di franchising. L’immagine, i servizi, la formazione, le attività finanziarie assicurative che debbano essere messere a punto per definire un package franchising adeguato devono essere portate avanti da chi si occupa della specifica materia , ma coordinate dal gestore del progetto. Poter valutare se il fornitore del credito al consumo sia il più adeguato è spesso difficile per il responsabile franchising: occorre che questo abbia dato gli imput corretti alla persona della divisione finanziaria la quale si occuperà della individuazione e selezione dei fornitori più adeguati, trattando con loro le condizioni che verranno poi proposte al responsabile franchising. L’esempio vale anche per le altre aree funzionali: la scelta dei formatori, la scelta dei servizi da proporre al trade o ai clienti finali esigono un coordinamento attento.

L’obiettivo è poter garantire ai responsabili aziendali che il progetto franchising possono essere attuati con il rispetto dei tempi e dei costi previsti.

Olio extravergine di oliva

Il sapore pungente che si avverte in gola gustando un buon piatto condito con olio extravergine di oliva, rappresenta un “pizzico” di salute in più; ciò dipende da un composto naturale finora sconosciuto, un antinfiammatorio che impreziosisce ancora di più il biondo condimento.

Falanghina
Un lavoro importante è stato avviato in campagna, si sa che la vigna viene prima di tutto, molti impianti erano assolutamente inadatti a perseguire questo nuovo orizzonte; Come detto la Falanghina non ha particolari esigenze colturali, paradossalmente anche da rese alte, intorno ai 120 quintali per ettaro il vitigno esprime ottime peculiarità enologiche ma l’affaticamento dei ceppi più vecchi, spesso potati con oltre 15 gemme per pianta non rendeva certamente semplice la gestione enologica del vino.